Amerigo Restucci
Silvana, 2010
Il terzo volume della collana esamina un particolare periodo della storia toscana, quello granducale, durante il quale una delle regioni artisticamente più inquiete d'Europa, conscia dell'importanza del suo territorio, delle sue città e del retaggio che in esse lasciarono i suoi grandi artisti, tenta di resistere all'interno della sua tradizione, quella medioevale ma anche e soprattutto quella considerata rivoluzionaria e crogiolo delle più innovative esperienze di tutto il Quattrocento. Firenze diventerà allora il simbolo della continuità e la ripetizione sarà scandita da non poche nostalgie quattrocentesche. Si assiste in questo periodo al grande incontro tra le diverse scienze e non poca parte occuperà l'architettura nella politica dei granduchi, quale segno di una tangibile e rinnovata presenza della Toscana nella politica italiana; si assiste così a un nuovo raccordo tra i saperi e le loro sperimentazioni, spesso in anticipo sui tempi. A Firenze si sviluppa il gusto manierista per l'inganno, per la scena teatrale trasferita nelle architetture stabili, per il teatro come luogo di incontro d'architettura. Al consolidarsi della struttura statale si accompagna un processo di identificazione dell'architettura e delle arti con l'immagine della città, processo che vedrà sempre più rafforzarsi il rapporto tra Stato assoluto e strutture culturali.
Italian- 576 Pages - 24 x 32 cm - 3.8 Kg
ISBN: 9788882152048